Omicidio volontario caso Loris

di | 12 Dicembre 2014

Omicidio volontario, aggravato dal legame di parentela, e occultamento di cadavere: dopo 6 ore di interrogatorio la procura di Ragusa ha emesso un provvedimento di fermo nei confronti di Veronica Stival, la mamma del piccolo Loris dove il pomeriggio del 27 novembre è stato trovato morto.
Omicidio volontario
L’ultima immagine del piccolo lo si vede di spalle la mattina del 27 novembre al momento di salire in macchina litiga con la sua mamma, si gira e torna a casa. La madre parte con l’altro figlio di 4 anni, dopo poco torna a casa e proprio per le menzogne dichiarate agli inquirenti di aver accompagnato anche Loris a scuola che è diventata la figura centrale di questa inchiesta.

Il bambino è sparito, trovato solo dopo a 4 km da Ragusa gettato in un canalone. Ma è possibile mai che in un Paese di 7 mila abitanti dove tutti conoscono tutti non hanno visto e ne sentito niente la mattina del 27 novembre? Forse nessuno ha visto niente perché tutto è accaduto tra le mura di casa dove Loris doveva sentirsi più protetto. Alcuni paesani dicono che la madre era in una depressione post partum, altri invece a mezza voce dicono che ha tentato il suicidio già due volte, depressa per un marito sempre troppo lontano per colpa del lavoro al Nord.

Dopo 6 ore di interrogatorio dunque sarebbe stata lei secondo i magistrati ad uccidere con una fascetta da elettricista stretta attorno al collo il figlio di 8 anni. E sarebbe stata sempre lei a gettare il corpicino piccolo nel canalone, nessun aiuto, nessun complice.

Le parole di Veronica dicono una cosa mentre i fatti dimostrano chiaro. Ad esempio perché ha mentito agli agenti di polizia di aver accompagnato il bambino a scuola quando invece una telecamera riprende il piccolo tornare a casa? Perché ha detto di essere arrivata con l’auto nei pressi della Falcone e Borsellino quando invece ben 4 telecamere non vedono la sua macchina nera passare nell’orario indicato? Perché queste menzogne? Cosa è successo davvero in quei 36 minuti in cui è rimasta sola con Loris nell’appartamento di via Garibaldi? E cosa ha fatto nei 6 minuti nei pressi della strada che porta al Mulino Vecchio proprio dov’è stato ritrovato il cadavere del figlio? Ha detto di aver buttato la spazzatura, proprio a 50 metri dov’era abbandonato il piccolino.
La donna ora si trova in procura dove dovrà rispondere a queste domande. Il marito e il padre del bambino dichiara agli inquirenti di “Se è stata davvero lei mi cade il mondo addosso, chiunque sia stato deve pagare anche se è stata Veronica”

Ancora da chiarire e lasciamo il lavoro in mano ai carabinieri ma se fosse stata davvero la madre ad uccidere il piccolo Loris, è davvero un gesto innaturale. Ricordiamo che Veronica ora è in stato di fermo dove il giudice tra poche ore deciderà se condannarla o lasciarla libera. Di madri assassine ne abbiamo sentiti fin troppi casi dove prese di raptus istintivi ma utilizzare delle fascette da elettricista è qualcosa di troppo premeditato per una madre.. Ancora non ha confessato ma ricordiamo che la Franzoni si professa ancora innocente.