Dopo diversi anni ho deciso di pagare una cartomante utilizzando una carta di credito per molti motivi. Devo fare una premessa. Sono una fruitrice abbastanza assidua di servizi di cartomanzia online, al telefono cioè. Investo, non dico spendo perché non è un costo inutile, visti i risultati positivi che ottengo. Investo, dicevo, una moderata cifra ogni mese per chiamare la mia cartomante preferita e parlare con lei.
Non è nemmeno più un consulto per urgenze, ma una verifica ripetuta nel tempo se sto procedendo sulla strada giusta in quello che faccio, avendo cambiato, anche su suo suggerimento, stile di vita ma soprattutto approccio ai problemi. E’ la mia voce amica personale, alla quale posso rivolgermi quando voglio. Ho usato fino a poco tempo fa gli 899, ma adesso ho deciso di pagare la mia cartomante con una praticissima carta di credito.
Uso la postepay, non ne possiedo altre, ed il servizio di cartomanzia a cui mi rivolgo la accetta. La decisione di passare a questa forma di pagamento non è stata semplice ed immediata. Si leggono così tante storie su internet e altrettante se ne sentono ricorrentemente in televisione, di truffe fatte a chi paga con la carta di credito, che non mi ero mai attentata ad usarla. Poi un giorno una mia amica mi ha chiesto perchè perché non pagare la cartomante con una carta. Le ho esposto le mie remore, ma lei mi ha dato una serie di informazioni che alla fine mi hanno convinta.
Per esempio, la cosa più importante è che mi ha fatto riflettere sul fatto che le truffe online sono appunto ‘online’, ossia sulle carte che vengono inserite su pagine web. Il pagamento al telefono è fatto con uno scambio di dati che avviene via doppino telefonico, e un hacker non può accedervi. I dati che poi vengono forniti al telefono non li prende la cartomante, ma la società di gestione della carta, per cui sicuri, e solo alla fine della transazione la telefonata viene reindirizzata alla cartomante. E questo mi aveva già convinto.
La spinta definitiva nel pagare la cartomante con la carta prepagata me l’ha poi data il conteggio dei minuti in più che avrei potuto avere usando questo sistema. Ho fatto dei conti. Non vi sto qui a dire quanto investo alla settimana per chiamare la mia cartomante, ma indipendentemente dalla cifra ho visto che i costi segnalati sul sito di riferimento nel pagare con la carta di credito erano all’incirca il 15% più bassi che se avessi continuato a chiamare i numeri a valore aggiunto.
In più, mentre queste numerazioni non le potevo chiamare dal telefono fisso, che è normalmente disabilitato se non chiamando il gestore per farseli abilitare, il numero della carta da chiamare per pagare una cartomante è un normalissimo numero di rete fissa, per cui accessibile anche dal mio telefono di casa. Avendo io un contratto con molti minuti inclusi, era perfetto. Potevo smettere di usare il cellulare, che tra l’altro odio.
Voglio anticipare l’ultima perplessità di chi, come me, non aveva mai pensato di pagare una cartomante in questo modo, perché costando meno si potrebbe presumere che le cartomanti siano meno brave e di avere responsi non affidabili. E invece no. Il fatto è che, proprio perché sono i costi di gestione del servizio che sono abbattuti dal fatto che non si chiama un 899, questi costi vengono scalati dall’importo al minuto, ma la cartomante che risponde è sempre la stessa. E se il suo responso lo ritenevamo affidabile pagando in un modo, dobbiamo ritenerlo alla stessa stregua pagando in un altro, per di più risparmiando.
Sono stata un po’ prolissa, lo capisco, ma sono talmente entusiasta di aver risolto brillantemente questo mio dubbio che ho voluto spiegarvi, forse anche ingarbugliandovi le idee, che si, oggi sono proprio soddisfatta, che niente è cambiato se non nel mio portafoglio. Vi pare poco?